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“Ci ho messo un anno per iniziare a volermi bene come mamma”
La nostra psicoterapeuta Cristina di Loreto risponde alle domande della rubrica “Mente&Maternità”

Ciao Cristina,
Intanto volevo dirti che leggo con piacere la tua rubrica perché da mamma spesso mi sembra di non trovare risposte alle mie domande. Avrei voluto seguirti quando cinque anni fa sono diventata mamma e l’allattamento non è andato nella maniera che avrei voluto.
Sono piombata in un periodo buio, fatto di giornate passate a tirare il latte e a fingere poi con gli altri che andasse tutto bene. Mi sentivo inadeguata e a volte mi sono chiesta se ero fatta per diventare madre…
Solo il rientro al lavoro mi ha riportato per un attimo alla mia vita di prima ed era la mia isola felice. Ci ho messo un anno per andare in terapia e per iniziare a volermi bene come mamma….
La mia domanda è: come possiamo evitare che tante mamme sperimentino quello che ho provato io? Come possiamo evitare che tante mamme siano private delle belle sensazioni che può portare la maternità? Per me quel primo anno è come se non fosse esistito…
Monica, mamma di Petra
Cara Monica,
Grazie a te per i tuoi complimenti e per questa lettera che mi permette di dare alcune di quelle risposte che a volte non trovi.
Il tema dell’allattamento è un tema spinoso, le aspettative che si creano intorno a quel momento di tenerezza e connessione con il nostro “cucciolo” non sempre vengono attese, anzi anche quando l’allattamento funziona ci possono essere sensazioni tutt’altro che tenere.
Da una nostra ricerca circa l’11% delle madri riconosce nell’allattamento il periodo più critico dell’intera maternità (su circa 400 mamme intervistate), una ricerca molto famosa ma altrettanto datata (Spence, 1935) indica inoltre che il 5% delle madri è impossibilitato ad allattare e sicuramente questa percentuale aumenta considerando anche i casi in cui è soprattutto la gestione dell’allattamento o la suzione da parte del bambino a peggiorare la situazione.
Non dimentichiamo che tutte le pressioni familiari o di esperti sul tema non fanno che appesantire i livelli di stress della madre che difficilmente avrà la serenità per gestire quel momento. L’allattamento al senso è importante ma la serenità della mamma e la quantità di cure e sorrisi che può dispensare al proprio bambino lo sono altrettanto anzi, a mio parere, di più.
Per venire alla tua domanda vorrei fare un po’ di chiarezza su alcuni disagi psicologici che possiamo avvertire dopo essere diventate madri.
Dal punto di vista psicologico sono 3 le condizioni che si possono evidenziare:
– il maternity o baby blues
– la depressione post partum
– la psicosi post partum
Il maternity blues colpisce dal 15% al 80% delle neomamme nei primi 10 giorni dal parto (Adewuya, 2005) per alcuni autori questa condizione è normale in seguito all’evento parto, per altri è una condizione di rischio per la depressione post partum. Il maternity blues porta la mamma a sentire una profonda tristezza, crisi di pianto e forte irritabilità.
La depressione post partum colpisce dal 10 al 15% delle neomamme e spesso porta la mamma a sentirsi deprivata della propria esperienza di maternità. Può durare alcuni mesi e i sintomi sono caratterizzati da:
– umore depresso per la gran parte della giornata,
– disturbi del sonno o dell’alimentazione,
– forte apatia e rinuncia alle relazioni e alle proprie attività,
– stanchezza e mancanza di energie,
– crisi di pianto
– pensieri suicidari.
Fondamentale è in questi casi attivarsi subito per un supporto psicologico e parlare con le persone che abbiamo accanto, per la mamma è importantissimo avere una rete sociale che la supporti e la comprensione emotiva di chi le sta accanto.
La psicosi post partum è fortunatamente rara, colpisce una o due donne ogni mille parti ed è caratterizzata da sintomi psicotici come allucinazioni e deliri.
Diventare madre è un evento meraviglioso che ci fa acquisire un nuovo ruolo e una nuova identità, tu Monica ci ha messo tempo a “volerti bene come mamma”….una nuova sfaccettatura della tua persona che per essere vista e accettata ha richiesto impegno e lavoro, non è sempre spontaneo e naturale viversi come madri, se avvertite i segnali che vi ho descritto: chiedete aiuto!
Se avete dubbi, domande o volete semplicemente raccontare la vostra storia per ricevere consigli o supporto, scriveteci a redazione@medoramagazine.it
Ricordiamo che questo canale non può e non intende in alcun modo sostituire un consulto specialistico e un supporto psicologico.
Rubrica realizzata con il supporto della psicoterapeuta Cristina Di Loreto, fondatrice del metodo ME FIRST.
