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I soggetti che soffrono di fibromialgia sembrano avere una ipersensibilità al dolore, infatti le zone del cervello adibite alla genesi delle sensazioni dolorifiche in questo tipo di patologia amplificano gli stimoli dolorosi in modo più intenso rispetto alla media delle persone.
La causa precisa di questa malattia non è ancora nota del tutto, anche se sono state scoperte delle condizioni che possono contribuire a sviluppare questo disturbo, come la mancanza di sonno, gli sforzi ripetuti, lo stress psicologico. Alcuni pazienti potrebbero soffrire anche un disturbo del connettivo come l’artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico, inoltre a volte però anche un’infezione virale ( come anche la malattia di Lyme) o un evento traumatico possono portare a sviluppare fibromialgia.
I principali sintomi sono soprattutto una sensazione generale di dolore diffuso e rigidità, che possono presentarsi a più riprese in processi di riacutizzazione o diventare di carattere cronico e possono colpire ogni parte del corpo interessando anche i tessuti molli come muscoli, tendini e legamenti.
Che cos’è la fibromialgia
La fibromialgia è un disturbo non articolare, la cui genesi non è stata ancora non del tutto compresa.
In questa patologia ogni tessuto muscolare può venir coinvolto, alcune parti colpite in modo particolare sono collo, spalle, torace, regione lombare e gambe; inoltre non vi è alcuna corrispondenza con anomalie genetiche specifiche.
I dolori di questa malattia sono diffusi -cioè significa che i pazienti hanno dolore sul lato destro e sinistro del corpo, al di sopra e al di sotto della vita- a differenza invece del dolore e dell’indolenzimento localizzati, come per esempio la sindrome del dolore miofasciale, che spesso sono invece correlati a microtraumi.
Il dolore si presenta generalizzato da moderato e severo, con affaticamento, annebbiamento mentale, riduzione del sonno e altri sintomi somatici.
Questa patologia ha una frequenza di circa sette volte superiore nelle donne, giovani o di mezza età, ma può verificarsi anche in uomini adolescenti e bambini
Alcune volte si sviluppa in pazienti che hanno già disturbi reumatici concomitanti, complicando così la diagnosi di fibromialgia e la sua gestione.
L’attuale stato delle ricerche su questa malattia concorda sul fatto che essa potrebbe scaturire da un disturbo che parte del sistema nervoso centrale e che coinvolge la sensibilità al dolore.
La causa della fibromialgia è attualmente sconosciuta, anche se ci sono dei fattori che potrebbero essere coinvolti nella sua genesi, come la mancanza di sonno o l’alterazione dello stadio 4 del sonno, lo stress emotivo, un’infezione virale, un’infezione sistemica come la malattia di Lyme o un evento traumatico, ma una terapia antibiotica o antivirale aggiunta non è indicata perché risulta non efficace.
La diagnosi viene effettuata in modo clinico, c’è bisogno quindi di criteri clinici come un test dettagliato per escludere altre patologie come l’ipotiroidismo, l’epatite C che causano affaticamento e mialgia generalizzata.
La diagnosi della fibromialgia
La diagnosi della fibromialgia:
- viene spesso sottovalutata in bambini, uomini o adolescenti perché meno colpiti da questa patologia;
- deve discernere altre malattie come la sindrome da fatica cronica, la polimialgia reumatica, l’artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico.
L’esame obiettivo è negativo eccetto quello specifico, come per esempio la presenza di aree circoscritte del muscolo che spesso possono essere dolenti se sottoposte alla palpazione.
La prognosi della fibromialgia tende a essere cronica, ma può avere remissione spontanea se diminuisce lo stress oppure può ripetersi a intervalli frequenti.
In generale la prognosi è favorevole nei pazienti che vengono seguiti con programma completo di cure, ma i sintomi tendono comunque a persistere oppure può esserci una prognosi peggiore se è presente un disturbo dell’umore che non viene curato.
Per quanto riguarda i sintomi, la rigidità e il dolore sono quelli iniziali e hanno un esordio graduale, diffuso e a carattere sordo.
Il dolore può peggiorare con l’affaticamento, la tensione muscolare o l’esercizio muscolare eccessivo.
I sintomi della fibromialgia
I principali sintomi sono somatici e tra questi si possono annoverare:
- stanchezza, che è un sintomo comune;
- disturbi cognitivi, come difficoltà di concentrazione e una sensazione generale di annebbiamento mentale;
- colon irritabile,
- cisti interstiziali;
- emicrania o mal di testa di tipo tensivo;
- parestesie di solito bilaterali.
I sintomi possono essere acutizzati da da stress emotivi o esterni, da una scarsa quantità di sonno, da traumi, dall’esposizione all’umidità o al freddo.
I pazienti tipicamente presentano personalità ansiose, inoltre sono anche affaticati e talvolta depressi; infatti non è raro che questo genere di persone siano dei perfezionisti di successo.
Fibromialgia, cosa fare?
Una volta che viene diagnosticata la fibromialgia dopo aver escluso altre patologie, al paziente vengono consigliati e prescritti una serie di comportamenti da adottare per ridurre la sintomatologia e tenere a bada il decorso della malattia.
I principali trattamenti per ridurre i sintomi previsti sono i seguenti:
- esercizi di stretching e attività fisica leggera o attività aerobica blanda;
- impacchi caldi locali e massaggio delle zone dove si ha dolore;
- gestione dello stress con esercizi di respirazione profonda, supporto psicologico;
- il miglioramento del sonno, che risulta essere un passo molto importante per affrontare questa malattia: vengono prescritti farmaci sedativi o antidepressivi triciclici ( da usare con la minor dose efficace possibile);
- ridurre il dolore attraverso l’uso di farmaci antidolorifici non oppiacei (FANS);
- devono essere valutati attentamente i farmaci che i pazienti già prendono per osservare se apportano qualche problematica o se aggravano la situazione della fibromialgia;
- i disturbi psicologici come ansia, depressione o disturbo bipolare, se presenti, devono essere trattati adeguatamente.
Fonti
- Wolfe F, Clauw DJ, Fitzcharles MA, et al: 2016 revisions to the 2010/2011 fibromyalgia diagnostic criteria. Semin Arthritis Rheum 46(3):319–329, 2016. doi: 10.1016/j.semarthrit.2016.08.012
- Fibromyalgia: In Depth, NIH, National Center for Complementary and Integrative Health
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Valentina Viganò
Laureata in Odontoiatra, attualmente sto iniziando un percorso nel mondo del medical writing e della comunicazione medico-scientifica. Considero questo settore molto importante sia per il pubblico generico, sia per gli specialisti di quest’ambito, in quanto vengono trattati temi con risvolti spesso non affrontati in normali testi di medicina.