Giornalismo, comunicazione e divulgazione in ambito medico
I livelli della comunicazione in medicina
La medicina si comunica secondo il target di riferimento e secondo la professione di chi sta comunicando: un medico nel suo studio parlerà in modo diverso se deve riferirsi solo al paziente seduto davanti a lui; al contrario, nel caso partecipasse a un congresso tra pari, parlerà della stessa cosa ma in modo e con termini diversi; lo stesso discorso vale per qualsiasi professionista sanitario.
Il giornalista non comunica, informa sulla medicina.
Il comunicatore, pubblico o privato, userà strumenti diversi perché ha obbiettivi diversi rispetto al giornalaista o al medico che deve parlare al paziente.
Il divulgatore, a sua volta, userà termini differenti per spiegare un tema legato alla medicina.
Vediamo perché
Comunicazione medico/professionista sanitario-paziente

Il dottore o la dottoressa, il o la professionista in ambito sanitario, deve far comprendere il beneficio clinico di determinati servizi sanitari (trattamenti, medicinali) e i rischi correlati a una mancata prevenzione, all’assunzione scorretta di medicinali o scelta sbagliata e non informata sui trattamenti.
Deve saper comunicare questo ai pazienti, ai pari, alle istituzioni. Con tre modalità di voce e toni evidentemente diverse.
- Parla al singolo paziente e ogni volta deve calibrare la comunicazione secondo chi si trova di fronte, caregiver compreso. In quel momento, nel suo studio, è la principale fonte di informazione, anche se può condividere con il paziente eventuali studi e ricerche.
- Parla ai pari, ma con colleghi della stessa specializzazione userà un linguaggio diverso rispetto a quello usato per parlare con medici con altre specializzazioni, perché non si può dare per scontato che un medico comprenda tutto, anche argomenti che non attengono la sua specializzazione.
- Parla alle istituzioni per spiegare (ad esempio) come attuare campagne di prevenzione, di vaccinazione, o tematiche più urgenti, come il lavoro svolto dal CTS in questa emergenza sanitaria. Anche in questo caso, il linguaggio è diverso perché ci si trova di fronte non a “semplici” pazienti, non a medici, ma a istituzioni che devono lavorare per la Cosa Pubblica, valutando esigenze sanitarie, economiche e sociali.
Informazione giornalistica

Il o la giornalista racconta la scienza e la medicina nel modo più intellegibile, in modo che sia compreso dal numero maggiore di persone.
Non scrive per il singolo lettore, ma per i lettori in generale. E deve seguire il Codice Deontologico dei Giornalisti, così come definito dal Testo Unico dei Doveri del Giornalista che impone regole molto severe su come riportare le notizie, come intervistare le persone e prevede tutele per i bambini e i soggetti fragili.
Deve quindi:
- informare su concetti complessi adottando un linguaggio semplice, entrando nei dettagli più tecnici solo in casi limitati (se sono riviste di settore prettamente mediche) ma in generale semplificando il linguaggio per informare, ad esempio, sul rischio che si corre a condurre determinati stili di vita o il beneficio che può derivare da assumere certi farmaci o seguire certi trattamenti.
- seguire un approccio il più neutrale possibile, sentendo tutte le parti coinvolte, ed evitando di esprimere giudizi personali. avvalersi di fonti scientifiche, autorevoli, istituzionali. Verificate. E citarle. Sempre.
Comunicazione pubblica (istituzioni, aziende sanitarie)

Quando si comunica per il pubblico nel ruolo di istituzione, occorre tenere conto dei diversi obbiettivi rispetto alle altre forme di comunicazione e informazione.
Se per il giornalista l’obbiettivo è informare, per chi fa comunicazione pubblica in ambito medico l’informazione è il mezzo per raggiungere l’obbiettivo: agire sul comportamento della collettività.
Ad esempio le campagne per la vaccinazione, per gli screening, le campagne di prevenzione su determinate patologie, sono tutti esempi di comunicazione pubblica.
La comunicazione pubblica deve informare in modo chiaro e trasparente, portare avanti attività di comunicazione in modo costante, utilizzando anche e soprattutto le nuove tecnologie, in ottica di preparedness e comunicazione del rischio davvero efficace.
Divulgazione medico-scientifica

Un medico o una professionista sanitaria che volesse aprirsi un blog o una pagina social per fare divulgazione, adotta un linguaggio diverso rispetto a quello tenuto con i pazienti nello studio. Parla a un pubblico che non vede, un pubblico eterogeneo, di cui non sa nulla, non conosce la storia clinica. Comunica per informare, non per curare. Ma la sua informazione, a differenza di quella giornalista, non ha obblighi deontologici e può essere sia oggettiva, sia di parte.
In un blog o su una pagina social, il divulgatore o la divulgatrice può esprimere parere personali, diffondere la sua scuola di pensiero su un determinato argomento. Non è tenuto a sentire tutte le parti, non deve evitare di esprimere giudizi personali. Si tratta di professionisti sanitari, ricercatori, esperti che vogliono condividere con il pubblico il loro pensiero.
E’ tutto lecito e corretto.
Basta solo far comprendere ai lettori le varie differenze.

Angelica Giambelluca
Sono giornalista professionista dal 2009. Ho scritto e scrivo articoli in ambito medico e sanitario per diverse testate italiane, tra cui Fondazione Veronesi, Corriere Salute, AboutPharma, Medici Oggi e Policy and Procurement in Healthcare. Faccio parte del comitato scientifico della rivista Medici Oggi, edita da Springer Healthcare Italia. Per diversi anni sono stata direttrice comunicazione di cliniche private e questo mi ha permesso di affinare la mia esperienza anche nella comunicazione delle realtà private che operano nell'ambito sanitario. Mi occupo di comunicazione per aziende, professionisti sanitari e associazioni di pazienti. Conduco live sui principali temi legati alla sanità e ho realizzato il podcast “PostSanità” nell’ambito del diritto sanitario e della comunicazione. Sono intervenuta come relatrice a diversi corsi sulla comunicazione in ambito medico, destinata a medici e professionisti sanitari. Sono la fondatrice di MEDORA Magazine e la direttrice responsabile della testata PERSONE, OLTRE LA MALATTIA. www.angelicagiambelluca.com