Giornalismo, comunicazione e divulgazione in ambito medico
“Non riesco più ad avere un rapporto con la scuola di mia figlia”
A cura di Cristina Di Loreto
A cura di Cristina Di Loreto
La nostra psicoterapeuta Cristina di Loreto risponde alle domande della rubrica “Mente&Maternità”

scuola genitori
Gentile Cristina,
Ti scrivo per sfogarmi, ma anche per chiedere un supporto in relazione a un tema che penso possa interessare anche altre mamme.
Sono mesi che il mio rapporto con l’istituzione scolastica è via via più logorato.
Vorrei capire se è un problema mio o se effettivamente è cambiato qualcosa nel mondo della scuola dopo questa emergenza.
Mia figlia ha 6 anni e tutto è iniziato durante il lockdown, le maestre sono letteralmente sparite. Ora che è in prima elementare sento una grande distanza con il mondo scuola.. riunioni di 5 minuti su teams, grande disorganizzazione.. ho perso fiducia e mi rendo conto di essere distante anche nei confronti del gruppo classe perdendomi così la possibilità di essere coinvolta in qualcosa per lei di davvero importante.
Come fare?
Manuela
Cara Manuela,
il tema che sollevi è davvero interessante e importante, soprattutto quanto mai attuale.
La relazione tra famiglie e scuola è negli ultimi anni si è inaridita, è vero, non capita solo a te.
Tra i fattori che individuo come responsabili di questo distacco:
- Difficoltà a rispettare ruoli e confini
- Difficoltà comunicative
- Individualismo
- Difficoltà di integrazione
- Difficoltà di individuazione di obiettivi comuni
- Difficoltà organizzative ed economiche
Gli anni della pandemia con la didattica a distanza e il fronteggiamento di una situazione di emergenza a cui evidentemente non eravamo preparati, ha reso tutto ancora più complicato.
Con la didattica a distanza si sono invertiti i ruoli e i genitori si sono trovati a diventare educatori, così come durante il periodo del lockdown più che di una guida didattica molti ragazzi hanno sentito la mancanza di un supporto morale.
Per risponderti è importante sottolineare che siamo in una dimensione sistemica in cui fanno parte del sistema più elementi, ma qui posso parlare ad uno solo.
Sicuramente, quando ci si sente delusi è difficile fidarsi nuovamente, ma se vogliamo riprendere le redini della situazione dovremo oltre che fidarci imparare anche ad osservare il punto di vista dell’altro.
Gli insegnanti in questi due anni hanno dovuto fare sforzi incredibili per apprendere l’uso di nuovi strumenti velocemente, gestire le differenze familiari, mantenere una relazione con gli alunni. Hanno però fatto più di questo, hanno dovuto gestire essi stessi l’emergenza, l’obbligo vaccinale e tanti aspetti che hanno fatto emergere più spesso la persona che il ruolo professionale.
Quindi il primo suggerimento operativo è: osserviamo anche il punto di vista dell’altro.
Dalla tua domanda poi colgo un tema importante, il disappunto che vivi nel non sentirti coinvolta in un aspetto tanto importante della vita di tua figlia.
Arriva quindi il secondo suggerimento operativo: prova nei momenti in cui ti è richiesto di interagire con il mondo scuola a comportarti “come se” avessi già con la scuola la relazione che desideri.
Quindi chiediti come mi comporterei in questa situazione se avessi stima, fiducia, un buon dialogo etc… ?
Sfruttando la meravigliosa teoria della “profezia che si autorealizza” possiamo così creare dal nulla situazioni e rapporti virtuosi che, al contrario, se viviamo con il carico di tante nostre credenze negative, possono solo essere fallimentari in partenza.
Altro aspetto fondamentale è la giusta attribuzione di ruolo. Non possiamo delegare totalmente alla scuola l’educazione dei nostri figli così come la scuola non può aspettarsi che i genitori gestiscano anche ciò che non compete loro (e non parlo della DAD quanto più dei ruoli affettivi che gli insegnanti ricoprono per i nostri figli).
Facciamo dunque attenzione a non sovrapporci agli insegnanti, sanno fare il loro mestiere e viceversa a sottrarci dalle nostre responsabilità come genitori.
Ultimo ma non ultimo è importante curare la comunicazione, ogni volta che hai un dubbio parlane con le insegnanti di tua figlia, saranno loro a ridefinire i confini o a prendere in carico le tue richieste.
Per creare relazioni virtuose ricordiamo sempre di fare un primo passo, di farlo con intenzione e di continuare a nutrire quel rapporto nel tempo, in questo caso ricordando che la scuola sarà sempre la seconda casa dei nostri amati bambini.
Per concludere ecco i 4 punti su cui credo in questi casi sia utile lavorare:
- Osservare anche la prospettiva dell’altro
- Comportarsi “come se” la nostra relazione fosse ancora o già virtuosa
- Rispettare ruoli e confini
- Curare la comunicazione e coltivarla
Spero di esserti stata utile e che tu possa riprendere i rapporti con la scuola per l’obiettivo più nobile e che condividiamo con l’istituzione scolastica: il futuro dei nostri figli.
Cristina
Se avete dubbi, domande o volete semplicemente raccontare la vostra storia per ricevere consigli o supporto, scriveteci a redazione@medoramagazine.it
Ricordiamo che questo canale non può e non intende in alcun modo sostituire un consulto specialistico e un supporto psicologico.
Rubrica realizzata con il supporto della psicoterapeuta Cristina Di Loreto, fondatrice del metodo ME FIRST.


Cristina Di Loreto
Psicologa e psicoterapeuta breve strategica, coach, trainer e imprenditrice. Ho ideato ME FIRST® , il primo metodo di Mom Empowerment psicologico che aiuta le mamme a realizzarsi e a trovare il proprio equilibrio.