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L’atrofia muscolare spinale è una malattia genetica rara che causa debolezza muscolare progressiva, paralisi e, se non trattata, insufficienza respiratoria e morte prematura, di solito prima dei due anni.
Si distingue in diversi tipi.
- Il tipo I è caratterizzato da una progressiva debolezza muscolare, ipotonia da degenerazione, perdita dei motoneuroni e dei nuclei del tronco encefalo;
- Il tipo II è una forma infantile cronica di atrofia muscolare che si presenta con debolezza muscolare e ipotonia da degenerazione e perdita dei motoneuroni anteriori del midollo spinale e dei nuclei del tronco encefalo;
- Il tipo III è una forma di atrofia più lieve rispetto alle altre due
- Il tipo IV è in assoluto la forma meno grave della malattia.
La varietà delle forme della patologia è determinata dalla variabilità del numero di copie del gene SMN2, da cui dipende la diversa gravità della malattia.
I pazienti con SMA di tipo 2 e di tipo 3, nella maggior parte dei casi hanno un numero superiore di copie del gene SMN2, rispetto alla SMA I, e poiché producono maggiori quantità di SMN, danno origine a varianti meno severe.
Generalmente la patologia si manifesta con maggior frequenza nei maschi rispetto alle femmine. Viene diagnosticata ogni anno a circa 1.000 bambini in Europa.
Come si manifesta la SMA?
La SMA si manifesta con l’insorgenza di una debolezza muscolare grave, quasi sempre simmetrica, accompagnata da un pianto debole del bambino.I sintomi comuni della patologia sono:
- disturbi della deglutizione
- difficoltà legate all’alimentazione
- riflessi tendinei assenti
- insufficienza respiratoria.
Possono essere inoltre presenti lievi contratture, delle ginocchia e, più raramente, dei gomiti, e la scoliosi.
Disturbi questi che non consentono ai pazienti di riuscire a sedersi senza supporto.
Cause della SMA

Motoneurone
Analogamente alle altre forme di SMA, la SMA1 è causata in primo luogo dalle mutazioni genetiche del gene SMN1 che codifica per la proteina SMN.
I pazienti affetti da SMA sono privi di una proteina SMN, prodotta da due geni, SMN1 e SMN2, o “fattore di sopravvivenza dei motoneuroni” indispensabile per la sopravvivenza e per il regolare funzionamento dei motoneuroni.
Diagnosi della SMA
La diagnosi si basa sulla storia e sulla valutazione clinica, confermata dall’analisi genetica. La diagnosi differenziale si pone con la SMA II, le distrofie muscolari e le miopatie congenite, alcune patologie mitocondriali a esordio precoce e le malattie del metabolismo dei carboidrati.
La diagnosi prenatale è fondamentale ed è possibile effettuarla con l’analisi molecolare sugli amniociti o sui villi cordiali.
I sintomi della SMA
In linea di massima, prima compaiono i sintomi tanto più severa è la prognosi. Tra i sintomi principali troviamo:
- mollezza dei muscoli di braccia e gambe;
- tremori alle dita e alle mani;
- difficoltà ad assumere autonomamente la posizione seduta;
- difficoltà ad alzarsi in piedi e a camminare;
- deformità e problemi articolari.
La SMA I è la forma più grave, a differenza della SMA di tipo II, che è invece una forma cronica infantile e la SMA III, forma relativamente lieve di atrofia muscolare spinale.
Come si cura la SMA
Le terapie farmacologiche e riabilitative aiutano a migliorare la postura, necessaria a prevenire l’immobilizzazione delle articolazioni ed a ritardare altresì il peggioramento della debolezza e dell’atrofia muscolare, trattamenti inoltre indispensabili per migliorare la circolazione sanguigna.
Oggi la tecnologia viene in soccorso alle persone che sono affette da questa patologia, aumentandone l’autonomia, con strumenti di supporto come sedie a rotelle sempre più personalizzate, sintetizzatori vocali ed altri ausili ortopedici.
Nelle fasi più avanzate della malattia, a causa dell’indebolimento dei muscoli della respirazione, può rendersi necessario l’utilizzo della ventilazione meccanica.
Nusinersen
Nel 2016 è stata approvato un trattamento, nusinersen, che prevede l’iniezione intratecale, fatta all’interno del fluido che circonda il cervello ed il midollo spinale e che è in grado di stimolare la produzione della proteina SMN, essenziale per la sopravvivenza dei motoneuroni.
La terapia genica
Onasemnogene abeparvovec è invece una terapia genica: mediante l’introduzione di una copia funzionante del gene di sopravvivenza dei motoneuroni (SMN1) all’interno delle cellule, si agisce direttamente sulla causa della malattia e, attraverso una nuova modulazione della proteina SMN, si favorisce la sopravvivenza e la funzionalità dei motoneuroni trasmessi.
L’importanza dello screening neonatale
Solo lo screening neonatale si può di diagnosticare precocemente la SMA e avviare subito i trattamenti in modo da prevenire la malattia. La stragrande maggioranza dei bambini nati in Europa non viene ancora testata alla nascita per la SMA. In Italia si è appena cone giusto quest’anno sono stati comunicati i primi risultati: da settembre 2019 a settembre 2021 sono stati testati oltre 92mila neonati e 15 bambini sono stati identificati con diagnosi di atrofia muscolare spinale (SMA). Il progetto pilota è coordinato dal Dipartimento di Scienze della vita e sanità pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Campus di Roma e realizzato in collaborazione con i Centri Nascita di Lazio e Toscana, le Istituzioni Regionali, il sostegno dell’associazione Famiglie SMA e il supporto non condizionato dell’azienda farmaceutica Biogen.
Nel novembre 2020 è stato istituito al Ministero della Salute un gruppo di lavoro sullo screening neonatale esteso (SNE) con il compito di revisionare la lista delle condizioni soggette a screening neonatale obbligatorio e definirne il protocollo operativo e di gestione. L’obbiettivo, si spera, è quello di estendere lo screening a livello nazionale.
Fonti:
https://www.orpha.net/consor/cgi-bin/OC_Exp.php?Lng=IT&Expert=83330
https://www.google.com/amp/s/www.doveecomemicuro.it/enciclopedia/malattie/atrofia-muscolare-spinale.amp
https://www.orpha.net/consor/cgi-bin/OC_Exp.php?lng=IT&Expert=83419
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=99447

Mirella Madeo
Avvocato e giornalista pubblicista, disabile. Ho 48 anni e vivo a Ravenna. Ho scritto a lungo presso Il Lametino, mensile della città di mia residenza, curando una rubrica di natura legale, collaborando successivamente con diversi periodici del ravennate. Sono entusiasta della mia professione, che è la mia grande passione e per me anche motivo di riscatto per tutto ciò di cui la vita mi ha privata. L’arte e la letteratura catturano da sempre la mia anima e la mia mente.